Per Alice

"PER ALICE: UNA VOLPE IN UNA FORESTA IN UN CESPUGLIO* DI BACCHE CON IL SUO CUCCIOLO VICINO (FALLO PER INTERO) *SI VEDE META' CORPO."

Vecchio esercizio cane

Uff, buff, bauff, bau

C'è molto vento oggi

Gatto scacco matto

I gatti. Ho sempre amato più i cani di questi felini, ma la loro eleganza è ineguagliabile. E anche questo sguardo un po' truce

Freud, Lucian

Tigrrrre

Ricordi di un'interminabile ora di pittoriche al liceo.. Antichi ricordi di tre mesi fa che riecheggiano nelle orecchie di una scattante tigre pronta a colpire.

L'ennesimo Signor Pozzer

Eccone ancora un altro, versione acrilici su di un inappropriato foglio. Per questa volta Pozzerino si accontenta di una superficie non nobiliare.
Per primo di nuovo lo schizzo di partenza, giallognolo preoccupato

Conigli di gesso

In realtà è uno solo, ma in un momento qualsiasi di noia potrebbero arrivarne molti altri e addobbare il giardino.

Ri-tratti

China e acquarello, una mattina di qualche mattina fa

No. L'incomunicabilità della vita quotidiana

Breve storia priva di senso. Protagonista cane baffuto nietzschiano e un pappagallo che sa dire solo sì. 

Henri de Toulouse-Lautrec

Bau bau

Volendo citare George Segal, artista contemporaneo riduttivamente definito pop e le sue bianche sculture, calchi umani indicanti l’alienata condizione dell’uomo moderno, si pone la malinconica giraffa travestita da uomo.

Anch’ella sovviene nel suo freddo distaccato bianco, come i gruppi scultorei di Segal, metafora dell’anonimato dell’attuale società e del vuoto interiore che tanto affanna l’individuo.

Bianca nella sua assurdità, quell’assurdità che traspare quando ci si rende conto che l’essere notati è diventato ormai privilegio…  L’esagerato e l’esuberante ormai pane quotidiano.

Ma ogni stramba malinconica inusuale giraffa, tentante di spacciarsi e di lasciarsi rinchiudere entro canonici abiti cittadini, ingessata nella sua bianca e inevitabile solitudine, porta in sé un prezioso seme: o meglio, un fiore.

Un tesoro nella tasca, colorato e inebriante mortale fiore della speranza. Che qui nella foto doveva ancora nascere.

Quadrante

Cosa?

Anziani Annaffiati

Tentando di usare photoshop, tento una qualche cosa tentennante 

Anziani e annaffiatoi

All'ombra di questa triste serata interrata, ho finito il mio forse primo fumetto, da leggere dopo la dodicenne avventura di "Macchia e gli 8 cani dell'arcobaleno", con annessi e connessi errori e dissapori (è ancor da sistemar).
E sappiate che gli occhiali anche se innaffiati abbondantemente non daranno mai frutti.

Autobus e veterinario. Occhiali e cani

Le foto si sono caricate in ordine opposto, la mia pigrizia mi impedisce di provvedere a sistemarle giustamente. Cani senza occhiali dunque, e autobus senza cani

Il Signor Pozzer matita&penna e penna&basta

E Nietzsche pianse

Copertina di un libro letto anni fa al mare, nella penombra di un letto a castello

Alberto Savinio

Conosco i miei polli.

Ma ne siamo veramente sicuri? Io non conosco nessun pollo, a parte quelli che inspiegabilmente appaiono ogni tanto per il mio paese, tagliandomi la strada e facendo impazzire il mio cane

Ancora schizzi storti

Io e lo scanner non andiamo molto d'accordo.

Orsi giganti e cani digrignanti, con intermezzi di ammolli

Schizzi storti e tordi

Il nonno tende a precisare che lui non possiede quel naso, io tendo a far notare che non possiede un labbro inferiore (anche se antiche foto testimoniano la sua presenza al tempo).

Il tizio del treno spero non si sia accorto che lo stavo ritraendo